Ciclismo: Contador, dopato o intossicato? |
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Scritto da Flavia Attardi | |||
Giovedì 30 Settembre 2010 14:48 | |||
Dopo aver negato di aver assunto sostanze dopanti, Contador ha tenuto a precisare di essere a conoscenza dell’esito anomalo dei controlli dal 24 agosto. La presenza di una quantità minima di clembuterolo nell’organismo del ciclista sarebbe da imputare ad una contaminazione alimentare. Più esattamente, il colpevole sarebbe un filetto di carne spagnolo che Contador avrebbe ricevuto dall’organizzatore della Vuelta. La stessa UCI, da lui informata il 26 agosto, avrebbe trattato il caso come un episodio di intossicazione alimentare, secondo quanto il ciclista ha dichiarato oggi alla stampa. A rafforzare la tesi sostenuta da Contador, la quantità infinitesimale di sostanza rilevata dall’antidoping: il ciclista non avrebbe potuto assumerne così poca e, anche ammettendo lo avesse fatto, è difficile questa abbia potuto migliorare in maniera determinante le sue prestazioni sportive. Resta tuttavia il fatto che le leggi antidoping, nate per restituire allo sport una credibilità seriamente compromessa dagli scandali degli ultimi anni, vietano l’utilizzo di determinate sostanze che possono essere legate al miglioramento artificiale delle performance in gare e in allenamento. Se Contador, come afferma, è stato vittima del caso, è giusto che non si metta in dubbio la legittimità delle sue vittorie. Se, invece, dovesse emergere che lo spettro del doping è stato evocato a ragione, bisognerà interrogarsi sull’effettiva possibilità che ogni risultato sportivo sia ‘taroccato’. Dati gli interessi economici in gioco in molti sport, chi può dirsi sinceramente stupito che in tanti ancora provino – e riescano - a farsi beffe delle regole? Flavia Attardi
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Ultimo aggiornamento Sabato 02 Ottobre 2010 10:52 |
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