Dopo un lungo inverno in cui non si sente che parlare di crisi la nostra Isola si veste di verde, il sole si riscalda e arriva la bella stagione. La stagione del mare e delle passeggiate sul bagnasciuga, la stagione delle speranze, delle aspettative e delle avventure, la stagione dei turisti, delle vacanze, la stagione dei tavolini all’aperto, delle cene in compagnia e delle interminbili chiaccherate. Ma, purtroppo, anche la stagione degli incendi per la nostra amata Sardegna.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 21 Marzo “Giornata internazionale delle foreste”: a partire dal 2013 questa giornata sará osservata ogni anno per accrescere la consapevolezza dell’importanza che le foreste e gli alberi hanno per la vita sulla Terra. L’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, in occasione di questo appuntamento ha pubblicato alcuni importanti dati relativi agli incendi che ogni anno si propagano nel nostro Paese. Secondo le ricerche dell’Ente, nell’ultimo decennio, gli incendi hanno distrutto in media 40mila ettari di foreste all’anno, causando, tra l’altro, l’accumulo nell’altmosfera di circa 2 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno, un ammontare pari allo 0,4% delle emissioni totali nazionali di gas-serra. Secondo alcuni documenti pubblicati dalla Regione Sardegna, durante il 2012 gli incendi che hanno superato i 500 ettari di superficie percorsa dal fuoco sono stati quelli che hanno colpito Bolotana e Olzai (NU), Pozzomaggiore (SS), San Teodoro (OT) e Bosa (OR) colpita per ben due volte. Una tabella, pubblicata nello stesso documento il 23 ottobre dello scorso anno, aiuta ad avere piú chiara la situazione sarda dell’ultimo decennio.
Anno GrandiIncendi BoscoPercorso TotalePercorso Giornate 2000 4 1027 3388 3 2001 4 1023 2239 4 2002 4 1828 3595 4 2003 12 3440 6337 9 2004 9 2049 5528 5 2005 5 1115 2251 5 2006 2 628 1145 2 2007 10 8682 14461 6 2008 2009 13 8244 16053 3 2010 2 780 1008 2 2011 5 1436 1895 5 2012 6 1592 4590 5
In questa estate di fuoco sono oltre 8.000 gli ettari di macchia mediterranea e boschi distrutti dal fuoco; il record va all’Oristanese con oltre 3.500 ettari andati in fumo.
I dati raccolti dall’ISPRA sostengono che la situazione é destinata a peggiorare a causa dei cambiamenti climatici a cui é sottoposto il nostro pianeta: con l’aumento medio delle temperature e la riduzione delle precipitazioni in periodi estivi i processi fisiologici, la fotosintesi, la crescita delle piante e la biodiversita’ forestale non fanno altro che registrare un notevole cambiamento. Un allarme a cui non bisogna rimanere sordi: una maggiore collaborazione non solo da parte del governo regionale e nazionale, soprattutto una maggiore sensibilizzazione. Gran parte degli incendi sono di natura dolosa, siamo noi stessi a mandare in fiamma la nostra terra, le nostre piante, i nostri allevamenti, le nostre aziende, il nostro lavoro. Stiamo, letteralmente, riducendo in fumo il nostro futuro.
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