Happening di Marco Ravasio a Cagliari |
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Le interviste - Le interviste | |||
Scritto da Marco Mura | |||
Mercoledì 05 Gennaio 2011 14:03 | |||
D24N: un concerto praticamente estemporaneo. Le locandine sono comparse soltanto un giorno prima. Di chi è questa scelta? O è stata una necessità?
D24N: Direi proprio di si. Poco fa, Maestro, lei ha detto che la musica è intimità. Oggi è stato così? M.R.: «Non è stata una riunione per pochi intimi se è quello che intende. Per il genere di musica che abbiamo suonato, questa chiesa, piena a metà, potrei dire che rasenta il “pieno”. Mi è capitato di vedere più gente sul palco che in sala nella mia vita. Quello di stasera è un risultato assolutamente ragguardevole, degno di rispetto.» D24N: Il concerto, e non poteva essere diversamente, per chi ama il genere è stato sicuramente bello, appagante e per di più gratuito. Mi sarei aspettato di vedere la chiesa gremita di gente, d’altronde, a suonare c’era Marco Ravasio. M.R.: «Era insperato il pubblico di stasera. Io ne so qualcosa. Quelli che cantano fuori dal coro, gli outsider hanno una vita durissima. Infatti, io lavoro più “fuori che dentro”. Insegno persino al conservatorio di Genova, dopo trent’anni di Cagliari, proprio per dire “Cambiamo!!!”.» D24N: Dai teatri più importanti a Sant’Anna dunque…
D24N: L’anno scorso chiesi a un suo collega che suona nell’orchestra di Ennio Morricone: “cosa resta, dopo tanti anni di concerti nelle più famose sale del mondo? C’è sempre emozione nel proporsi al pubblico? Oppure la passione primigenia, quella che ha mosso tutto, ha acquisito un aspetto routinario?”. La risposta fu “resta solo un grande sforzo intellettuale”. Maestro Ravasio, anche per lei è lo stesso? M.R.: «Io? Io mi emoziono ancora! Io perdo dieci anni di vita a ogni concerto. Perché metto tutto là dove sono. Lascio tutto me stesso lì dove mi trovo!» D24N: Sarebbe inutile provare a sostenere il contrario, è evidente che è vero… M.R.: «Ecco! Senza rete! Quello che succede, succede. Mi prendo dei rischi. Molti di più di quelli che si prendono gli altri e sa perché? Perché ne vale assolutamente la pena! Un esempio? ...ci troviamo in una chiesa in cui c’è una acustica per la quale chiunque altro avrebbe detto “scusate, lasciamo stare, oggi non si può fare perché qui non riusciamo a sentir niente”. Io credo, e ne sono convinto, che ne sia valsa comunque la pena.» D24N: A parte l’appuntamento di domani, nella Cattedrale di Cagliari, quando avremo modo di rivederla e di riascoltarla? M.R.: «Dopo il concerto di domani seguirà un lungo periodo di oblio.» D24N: Questo sarebbe davvero un peccato… M.R.: «Non ci sono altri appuntamenti. Dopodomani c’è il nulla ma abbiamo imparato a capire che si materializzano “cose”, dall’oggi al domani. Io non ho un blog dove dare appuntamenti ai miei “fans”, io non vivo nel culto di me stesso. Io vivo al servizio della musica. Se qualcuno lo sa e si fa trovare mi fa piacere e oggi, le assicuro, che per il pubblico che c’è per questa musica erano in tanti. A meno che non si tratti di una rassegna “timbrata” dai soliti nomi, per le cose estemporanee, come quella di questa sera, c’è sempre il rischio che vada buca.» Marco Mura
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Ultimo aggiornamento Venerdì 07 Gennaio 2011 18:53 |